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La stratificazione e le sovrapposizioni | Il Mondo dei vettori. Geometrie e layer.

 

Parole chiave nell’analisi del lavoro di Eisenman sono script, codice e stratificazione. Fondamentale è anche il legame con Terragni. Sotto la spinta del maestro Collin Rowe, durante gli anni ’60, Eisenman focalizzerà l’attenzione sugli aspetti linguistici (sintassi della composizione) dell’opera di Terragni, studiando a fondo soprattutto la Casa del Fascio (Como, 1932-36) e la Casa ad appartamenti Giuliani-Frigerio (Como, 1939-40). Nell’analisi della prima, egli vede un’operazione di erosione verso l’interno del semi-cubo, mentre nella seconda sembra vedere il processo opposto, quello di esplosione da dentro a fuori.

Nella House II è abbastanza evidente il legame con le opere di Terragni: qui elabora il concetto di implosione, o di esplosione trattenuta. L’opera di lettura asimmetrica, di sfalsamento dei piani, di scomposizione sottolinea un movimento di esplosione trattenuto dai limiti fisici dell’area del progetto.

Siamo negli anni ’60: i grandi maestri del Novecento che avevano dato risposta ai grandi problemi posti dalla rivoluzione industriale sono morti e con loro l’architettura funzionalista d’autore. E’ forte la necessità di un cambiamento di statuto dell’architettura che deve superare la soluzione sintetica.
Architetti e critici cominciano a vedere l’architettura sotto punti di vista nuovi, particolari ed eccentrici abbandonando la pratica sintetica che fino ad allora aveva dominato.
Eisenman lavora sul tema linguistico, Alexander sul tema prestazionale, Venturi sul tema stilistico.
Grande contributo è offerto in questi anni dalle arti figurative: l’arte concettuale lancia spesso le sue provocazioni attraverso strumenti testuali. Eisenman segue l’intuizione degli artisti concettuali nel momento in cui pubblica Notes on a Conceptual Architecture, nella pagina bianca con puntini affiancati da numeri che richiamano delle note.
Tutto questo concentrarsi sull’opera sintattica fa si che Eisenman consideri l’architettura come testo.

Eisenman chiede all’Architettura:
“Tu cosa sei?”
L’Architettura risponde:
“Io sono Testo”

Se l’architettura della sintesi, della ragionevolezza, della complessività  era onnicomprensiva, i nuovi movimenti si concentrano, invece, su aspetti tematici particolari.
L’architettura linguistica comincia a farsi spazio ed è principalmente autopromossa dal gruppo FIVE Architects (Meyer, Graves, Eiseman, Gwathmey, Hejduk). La critica comincia ad interessarsi ai loro lavori, che hanno ormai una certa visibilità, e Eisenman viene definito da Tafuri Terrorista della forma.

Con la House X si ha una svolta interessante nel lavoro di Eisenman. Si intuisce che non si tratta di un puro gioco linguistico ma ci sono altri livelli di significato più profondi legati al rapporto con il contesto e con il sito su dislivelli(le operazioni progettuali precedenti erano perlopiù fatti atopici, inseribili in qualsiasi contesto piatto). Il sistema compositivo è caratterizzato dalla presenza di un asse centrale che si sviluppa sul declivio e che si dirama in quattro quadranti aventi diverse connotazioni formali e materiche.

 

Nel ’76  Eisenman vive una crisi profonda legata al problema dell’ integrazione della matrice generativa del testo con le valenze realistiche delle esigenze del committente. Oltretutto, il Postmodern scatena la crisi totale dei valori dell’architettura funzionalista.
L’architettura post-moderna si muove su concetti di onnicomprensività, inclusione e richiamo stilistico agli elementi classici : è esattamente agli antipodi del pensiero di Eisenman e costituisce , quindi, un tassello di forte crisi per lui.

La chiave di superamento di questa crisi è il CONTESTO. Il movimento Moderno era stato acontestuale ; il Post-Modern lo supera con una logica inclusivista. Eisenman riesce a sviluppare un’interpretazione del contesto che non è meramente inclusivista e post-moderna attraverso l’introduzione di alcuni concetti chiave:

Il Palinsesto : è la pergamena sulla quale sono visibili le tracce dei testi precedentemente scritti.
Nel progetto di Berlino del Checkpoint Charlie, Eisenman concretizza questo concetto. Nel grande blocco ad isolato, egli individua delle giaciture legate a stratificazioni storiche che diventano le griglie su cui si sviluppa il progetto. L’isolato si riorganizza sulla base di questo sistema; vuoti e pieni e percorsi sono intesi nel sistema come desunti dalla stessa logica generativa: è la materializzazione del palinsesto.
In questi anni, nello studio Eisenman, si lavora seguendo una modalità didattico-universitaria che muove dall’ipotesi, dal dubbio, dalla sperimentazione su modelli plastici, dalla logica what…if .

In-between : è una tecnica basata sull’intervento in spazi che non sono né interni né esterni ma che interagiscono sulle architetture adiacenti e sull’ambiente circostante. Nel progetto per un campus universitario in una cittadina dell’Ohio, Eisenman conficca il nuovo edificio in un’area intasata dalla presenza di altri edifici che vengono coinvolti nel progetto e riutilizzati, ampliati, valorizzati…
La logica di continua espansione della città propria del Movimento Moderno è qui completamente superata a favore di una logica di intervento nella città che sia puntuale, mirata alla riqualificazione dell’esistente attraverso la stratificazione, il palinsesto.

Vibrazioni e oscillazioni : si configurano spazi che riproducono i momenti di una vibrazione o di un’oscillazione. Il tema del movimento e del dinamismo aveva raggiunto l’apice di espressione  nelle opere visionarie e surreali dei Futuristi: da un lato Sant’Elia e i Neoplastici avevano intrapreso la strada del tema eroicamente dinamico ma carente nella modalità di rappresentazione, dall’altro Balla era riuscito a caratterizzare dinamicamente le sue opere in maniera genetica. Basti pensare alla Dama con cagnolino, nella quale Balla sceglie un tema prosaicamente dinamico ma geneticamente dinamico nella modalità di rappresentazione: l’oscillazione.
Eisenman fa propria la tecnica dell’oscillazione nella casa Guardiola a Cadice. Qui i vari ambiti funzionali, i vuoti e i pieni, sono proprio determinati dall’oscillazione.


Nel progetto successivo per la facoltà di Architettura di Cincinnati, si ha l’integrazione della tecnica dell’oscillazione con la tecnica dell’in-between . Il corpo preesistente viene fatto vibrare, duplicare attraverso le sue linee forza e le sue giaciture che diventano spazi terrazzati, costruiti, vegetali. Le linee che determinano la vibrazione non hanno tutte la stessa funzione ma hanno la stessa genesi, appartengono allo stesso palinsesto. Alla vibrazione del vecchio edificio viene sommata l’oscillazione di un nuovo edificio e le due costruzioni vengono legate da una galleria.

Diagrammi : negli ultimi anni lo studio Eisenman si avvale dell’ausilio di programmi vettoriali molto complessi, integrando i diagrammi informatici con diagrammi concettuali e diagrammi plastici.